13/10/17

IL PICCOLO PRINCIPE

NUOVA EDIZIONE A CURA DI CLAUDIO CASSINOTTI

PRESENTAZIONE
Il piccolo principe è un’opera eccezionale: ha anticipato di almeno un secolo degli insegnamenti che solo da poco cominciano ad essere recepiti. La critica principale che l’autore rivolge agli adulti è quella che si sta vivendo in una società in cui viene cancellata la creatività, la spontaneità, la genuinità a favore delle cose materiali: danaro, carriera … .

Qualche anno fa, in un mio libro, rivolto ai ragazzi di scuola media scrissi: “Proviamo a paragonare l’uomo a un contenitore, dentro il quale vi sono tutte le qualità che normalmente ogni bambino manifesta fin dai primi tempi della sua esistenza: voglia di vivere, allegria, curiosità, creatività, intraprendenza, sincerità, spontaneità … (si possono aggiungere tantissime altre caratteristiche positive semplicemente osservando dei bambini piccoli). Col passare del tempo, però, il bambino viene condizionato dal comportamento degli adulti che lo circondano e lo “educano” e troppo spesso è costretto a soffocare alcune delle sue qualità per ubbidire ai grandi. Facciamo un esempio: siamo in spiaggia e un bimbo si sta divertendo con la sabbia e la sua creatività lo porta a realizzare non solo castelli ma tutto un suo mondo speciale e particolare; nel bel mezzo della sua opera creativa la madre lo interrompe con uno strillo: “Fermati! Non vedi che ti stai sporcando tutto! Stai attento a non mettere le manine in bocca! Se mangi la sabbia puoi morire!...”. La mente del bambino coglie questi messaggi e blocca immediatamente l’attività che sta svolgendo. Non è difficile, a questo punto, capire come mai invece di vedere oggi adolescenti pieni di gioia di vivere e dotati di tutte quelle qualità di cui abbiamo parlato incontriamo, spesso, ragazzi col muso lungo, annoiati e senza grinta. Dopo la mamma tanti altri adulti, pensando di far bene, hanno continuato a inviare messaggi negativi del tipo: “asino che non sei altro, come hai fatto a prendere quel brutto voto? Che scarabocchio hai fatto?Non farai mai un disegno accettabile! Sei proprio negato per matematica! Non toccare! Non fare questo! Non fare quello! … In tal modo il nostro contenitore, con tante qualità, ha cominciato a chiudersi in modo tale da non lasciar più uscire nulla. Purtroppo l’uomo moderno, sempre proiettato al successo personale e all'efficienza, ha pensato bene che i rimproveri continui potessero correggere i giovani e anche tutti gli altri suoi simili, per cui ha continuato a dispensare messaggi negativi. L’accumulo di blocchi sopra il nostro contenitore è aumentato sempre più e le persone si sono addirittura dimenticate di possedere quelle splendide qualità che però non sono scomparse, ma si sono semplicemente posate sul fondo del recipiente in attesa che qualcuno, un giorno, si decida a togliere quell'innaturale incrostazione e a forare il coperchio.

L’invito che ci proviene dalla lettura del libro che avete fra le mani è proprio quello di trovare subito il modo di liberarci dalle incrostazioni. Sappiamo, infatti, come ci racconta Saint-Exupéry, che agli adulti può sempre capitare di scambiare per il disegno di un cappello quello di un serpente che inghiotte un elefante, e che spesso la creatività è molto più viva, se non viene soffocata nei ragazzi. Non solo: io vorrei che voi ragazzi ci aiutaste a capirvi e a capire. Perciò non temete di aprire un dialogo costruttivo con i grandi; non solo voi ma anche noi adulti abbiamo da imparare in questo rapporto. Il futuro, d'altronde, è dei giovani: se così non fosse, se ogni nuova generazione dell’umanità non fosse andata sempre un po’ più oltre rispetto a quella che l’ha preceduta, non ci saremmo spinti dalle caverne alle astronavi, dall'isolato villaggio alla rete telematica che mette in comunicazione tutto il pianeta. Questo mondo che gli uomini hanno costruito ha anche, è vero, tanti aspetti negativi. Io condivido, però, la convinzione di molti autori contemporanei di ogni nazione, razza, credo politico o religioso, i quali ritengono che la causa principale di questi mali stia nel fatto che l’uomo non ha fin ora dedicato alla conoscenza e al miglioramento del suo mondo interiore lo stesso impegno che ha riservato alla trasformazione del mondo esterno. Perciò, come il grande poeta Salvatore Quasimodo, possiamo dire: “sei ancora quello della pietra e della fionda / uomo del mio tempo”, per quanto riguarda la capacità di usare a vantaggio della specie, e in modo non distruttivo, la mente, il cervello e i prodigiosi strumenti che il progresso ha creato. Proprio alle nuove generazioni spetta questo grandioso compito che può rendere migliore il mondo. Noi adulti ci aspettiamo il vostro aiuto in questo: perché, come scrive Saint Exupéry, “i grandi non capiscono mai niente da soli”, a differenza dei bambini e dei ragazzi.

Buona lettura.