11/11/15

Ecco il nuovo libro di Marco Cassinotti, in due differenti edizioni:




































Interessantissima la prefazione del Vescovo di Cremona:
La riporto integralmente qui di seguito:

 “Misericordia:  bisogno  e desiderio dell’uomo”
Dopo  un  rapido sguardo  alle considerazioni che si succedono nelle  pagine  di questo  libro,  devo dire  che esse hanno suscitato in me due reazioni:
1. La prima  riguarda la misericordia di Dio come risposta al bisogno  dell’uomo. È fuori dubbio che l’uo- mo abbia bisogno  di misericordia. Da parte  di Dio, in- nanzitutto, ma anche da parte  degli altri uomini. Non per niente Gesù ci ha insegnato a pregare: rimetti a noi i nostri debiti come anche noi li rimettiamo ai nostri debitori”. La misericordia che Dio usa nei nostri  confronti trova la sua incarnazione nella nostra vita e nella storia dell’u- manità  attraverso il rapporto misericordioso che gli uo- mini sono disposti a scambiarsi reciprocamente. Ma la domanda che  nasce  è se gli uomini sono  consapevoli di avere bisogno  della misericordia di Dio e anche dei fratelli. Cosa che non è scontata  dentro una cultura che spinge verso una concezione autopoietica dell’uomo e che favorisce, di conseguenza, l’autogiustificazione di ogni  comportamento. Eppure nessuno può  sfuggire all’esperienza del proprio limite e dei propri errori.  E quando è impossibile  non  riconoscerli di fronte all’evi- denza  dei tanti  disastrosi fallimenti personali e sociali, diventa pressoché spontaneo aprirsi al desiderio anzi al bisogno   di rifare  la propria vita o di reimpostare le varie espressioni della convivenza civile. Incontrare, allora, la presenza di Dio che non si stanca di mescolar- si alla storia  dell’uomo per  incoraggiarlo, sostenerlo, guidarlo nella ricostruzione di se stesso o della società,
è fare esperienza della sua misericordia e riconoscerne la forza  e la bellezzaquanto basta  per  desiderarla invocarla.  Perché  la misericordia di Dio non  si limita a perdonare gli errori del nostro  passato, ma si sporca le mani per aiutarci  a costruire il nostro  futuro. Mi torna alla mente quanto scrive il giovane  profeta Geremia, al quale Dio vuole spiegare  la logica del proprio agire. Egli invita Geremia a scendere nella bottega  del vasaio e osservare: se si guastava il vaso che stava modellando… egli provava di nuovo e ne faceva un altro come ai suoi occhi pareva giusto. allora mi fu rivolta la Parola del Signore:… come l’argilla  è nelle mani del vasaio, così voi siete nelle mie mani, casa di Israele (Ger 18,4-6). Misericordia è anche pazienza:  Dio riprende da capo,  instancabilmente, il Suo disegno  e il suo interessamento per  ogni  uomo  e per  l’umanità per  condurre la storia  al suo fine, cioè al compimento della salvezza, a ciò che è il bene  per il singolo e per tutti. Naturalmente rispettando la libertà dell’uomo e chiedendo la sua collaborazione. Con te- nace e caparbio amore. Con misericordia. 
 2. La seconda reazione suscitata  in me dal libro  di Marco Cassinotti riguarda la scelta che mi sembra ben appropriata di percorrere la storia della misericordia nel susseguirsi degli anni giubilari,  a partire dalla testi- monianza biblica dell’Antico  Testamento. Al termine del percorso si avverte che esso non  è stato semplice- mente un passare in rassegna  il passato, ma è una pro- vocazione per il presente. Per me, oggi. La disponibilità di Dio ad essere misericordioso mi riguarda; mi tocca personalmente. Mi fa nascere  nel cuore  la nostalgia  di rivivere quella  scena   che il profeta Osea descrive per ricordare a Israele  la tenerezza di Dio: a Efraim io insegnavo a camminare  tenendolo per mano… io lo traevo con legami di bontà, con vincoli d’amore;  ero per loro come chi solleva un bimbo alla sua guancia, mi chinavo su di lui per dargli da mangiare (Os 11,3-4).
Bellissima immagine che evoca il senso della miseri- cordia non solo nel gesto di Dio che come un papà si abbassa verso il figlio piccolo, ma anche nel gesto di sol- levarlo fino all’altezza della  propria guancia  per  guar- darlo  negli  occhi  e per  lasciarsi guardare negli  occhi. La misericordia sta proprio qui: nel guardarsi recipro- camente negli  occhi  sperimentando la gioia di amare e di essere amati. Il che vale tanto  per Dio quanto per l’uomo, per ogni uomo,  per sempre:  perché Eterna  è la sua misericordia (Sal 136).

+ Dante Lafranconi

Vescovo di Cremona