26/11/14

La leggenda della vita


Presentazione
Una nuova, delicata  e interessante antologia di racconti e poesie della scrittrice fiorentina Maria Palchetti viene offerta ai lettori che amano la semplicità narrativa, i sentimenti e il “buon italiano”.
LA LEGGENDA DELLA VITA propone, momenti di vita quotidiana alternati a sogni e fantasie; l’autrice parte spesso dalla sua vita, dai suoi ricordi, dai suoi dolori e dalle sue gioie per tracciarci quadri meravigliosi, romantici, veristi, fantastici… 
Proprio come in tutte le leggende che si rispettino non mancano gli “eroi” e gli “dei”, anche se molto particolari e personali … quelli che possiamo, a volte, intravedere anche nelle nostre famiglie.
Ogni breve racconto è seguito da una poesia che tratta lo stesso tema contenuto nella narrazione precedente; tanti sono questi temi: amore, amicizia, speranza, abbandono, solidarietà, emarginazione, vecchiaia, invidia, coraggio, ricordi…
Nel curare questa stupenda opera ho sentito l’entusiasmo di Neruda e la delicatezza narrativa di Buzzati, autori che amo particolarmente.
Ringrazio Maria per la fiducia e la responsabilità che mi ha affidato nel selezionare e redazionare i suoi manoscritti e per l’opportunità che mi ha offerto di entrare ancora di più nel cuore di una amica sincera.

Claudio

18/08/14

L’abbaglio Rilevante

"Ciò che è difficile attrae, l’impossibile seduce, ciò che è complicato spaventa, ciò che è estremamente complicato innamora”.


In sintesi, questo bellissimo pensiero di Paolo Coelho, rappresenta quello che la poesia di Vito Plumari ha operato in me.Il nostro “complicato” autore può essere definito un discepolo di Qoèlet e poeta sempre pronto a interrogarsi sui valori del vivere, ma contemporaneamente figlio della cultura del Novecento.
Con l’Esistenzialismo ha in comune tanti contenuti; come i migliori esistenzialisti è un grande provocatore ed emana dai suoi scritti quel fondo di pessimismo che ha permeato quasi tutto il pensiero filosofico dell’ultimo secolo. Nondimeno, a un’anima grande, questa opera potrebbe servire di consolazione e riaccendere la passione per quel senso di libertà che fiorisce tanto in felicità d’arte nel rappresentare e descrivere il mondo. Tra le pagine ingiallite, magari… E capita di essere felici.

Ciò che maggiormente mi ha fatto innamorare dei versi di Vito è la continua ricerca del vocabolo, dei nessi sintattici che mi ricordano l’Ermetismo e, in particolare, la parola “pura” cercata e voluta con crescente difficoltà anche dai simbolisti. Parola che, oggi più che mai, ha bisogno di essere protetta… Qui la testa gira come non mai. Sebbene spesso, estremamente complicato si presenti il componimento e pare offrire altre possibilità interpretative, il linguaggio risulta essere “leggero”: non a caso l’invito a entrare Nelle stanze della Polisemia di pag. 7 potrebbe essere considerato il sottotitolo di questo notevolissimo volume.
Plumari, in queste pagine, si pone al di fuori dei dettami e delle confessioni poetiche di qualsiasi genere; le sue riflessioni scaturiscono da un particolare a volte inquieto oppure da un movimento sensuale altre dal semplice quotidiano, riconoscibili tutte in un’autorevolezza espressiva il più delle volte ironica. La lucidità e l’immediatezza riassumono, nei suoi versi, l’indizio di un’audacia oramai rara: quella di essere se stessi. Poesia e spiritualità si fondono armonicamente e formano quadri meravigliosi che si possono osservare e leggere anche in “verticale”.
Tutto è possibile… in queste Stanze create e volute da uno dei più originali artisti dei nostri tempi. E parliamo già del terzo millennio, dove dominano gli oggetti di largo consumo e l’illusione che li accomuna… Bisogna bene tornare indietro, allora. Tra gli uomini.
Indubbiamente Plumari è d’altro che nutre una certa forma dello spirito, tout court.
Qualcosa per stare in piedi. Appunto. A gran fatica…
Man mano che resti, lievemente
Claudio Cassinotti